Due salite, entrambe sopra i 2000 metri: basta questo per rendere la tappa, che arriva alla 17esima giornata di corsa del Tour de France 2020, la regina della corsa. 170 chilometri, gli ultimi 82 senza respiro, con salite lunghe e asfissianti, per la durezza e per l’altitudine, che si farà sentire.
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Il percorso
Partenza da Grenoble, con i primi 88 chilometri che con un tappone alpino sembrano avere poco a che fare. Lo sprint intermedio di La Rochette li divide in due al chilometro 44, in quella che si annuncia come una processione verso le montagne.
Prima asperità di giornata il Col de la Madelein, neanche a dirlo segnalato come Hors Categorie. L’ascesa misura la bellezza di 17 chilometri e ha un dislivello di oltre 1500 metri: la pendenza media si assesta sull’8,4%. I primi chilometri sono i più impegnativi, ma di fatto l’ascesa non presenta vere e proprie pausa e si mantiene costante a finire i corridori. Sulla carta, già in vetta a quest’ascesa ci dovrebbe essere una bella selezione anche nel gruppo degli uomini di classifica.
I successivi 40 chilometri si dividono tra discesa (25) e falsopiano (15) e conducono a Brides-les-Baines: da qui il Col de la Loze. Oltre 21 chilometri, con una pendenza media del 7,8%. In questo caso, però, i più duri sono gli ultimi 5: costantemente in doppia cifra, con punte addirittura al 24% a poco più di 2 dall’arrivo. Il finale perfetto per uno scontro vero e proprio tra i big della classifica, dove basta un nulla per fare la differenza in una giornata di per sé già impegnativa.
L’altimetria
I favoriti
Sarà fuga o se la giocheranno gli uomini di classifica? Questo, come di consueto, il grande quesito. La Jumbo-Visma da un lato potrebbe controllare per dare a Primoz Roglic la possibilità di firmare la tappa più dura del Tour de France, ma dall’altra potrebbe concedere per lasciare gli abbuoni ed evitare che, magari, i più diretti inseguitori dello sloveno possano trarre vantaggio da questa situazione.
L’avversario principale, da quello che si è visto nelle ultime tappe, è sempre Tadej Pogacar. La maglia bianca di questo Tour de France non sembra aver ancora abbandonato la possibilità di indossare anche la Gialla a Parigi e questa potrebbe essere un’occasione ghiotta per guadagnare secondi o per provare a staccare Roglic in maniera significativa, anche se fino ad ora il leader della classifica non ha mostrato segni di cedimento.
Miguel Angel Lopez (Astana) pur rimasto nascosto fino a questo momento sembra in buona condizione e potrebbe provare ad issarsi sul podio attualmente occupato da un Rigobert Uran (EF Pro Cycling) molto attento ma mai propositivo. Altri nomi interessanti quelli di Mikel Landa (Bahrain-McLaren) e Adam Yates (Mitchelton-Scott), in particolare con il primo che finalmente potrebbe trovare il terreno più adatto per provare ad attaccare anche abbastanza lontano dal traguardo. In piena lotta per il podio anche Richie Porte (Trek-Segafredo), che paga meno di 45” da Uran terzo: la tappa di oggi potrebbe essere fondamentale nella lotta al terzo posto alle spalle della coppia slovena che al momento sembra inarrivabile.