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Non sarà la tappa più dura di questo Tour de France, ma la quinta frazione non lascerà tranquilli nemmeno gli uomini di classifica, con le prime vere difficoltà, anche altimetriche, della corsa. 204 chilometri per le strade della Bretagna, più precisamente tra Lorient e Quimper con un finale tutto da vivere.
Percorso agevole, in sostanza, per i primi 92 chilometri: a quest’altezza, dopo una lunga fase pianeggiante, il primo traguardo volante dei due in programma, situato a Roudouallec. Da qui inizia una nuova tappa e, possiamo dire, un nuovo Tour de France. Un lungo susseguirsi di Gpm, con ben 5 asperità prima del finale. La prima, al chilometro 106, la Côte de Kaliforn, quasi 2 chilometri al 7% di pendenza media. Anche la Côte de Trimen, poco più avanti, ha una conformazione simile ed è classificata, come l’altra, di quarta categoria. La Côte de la Roche du Feu al chilometro 140 è un terza categoria, così come la Côte de Menez, a 45 dal traguardo. La pendenza media sui 3 chilometri è del 6%, ma gli ultimi due sono costantemente oltre il 7%, con punte abbondantemente in doppia cifra. La Côte de la Montagne de Locronan, 2,2 chilometri al 6% a 23 dal traguardo, sarà l’ultima asperità ufficiale, ma come il resto del percorso anche il tratto che condurrà all’arrivo sarà molto ondulato e difficile da gestire per le squadre che proveranno ad imbastire un eventuale inseguimento. A 12 dall’arrivo, sulla Côte de la Chapelle de la Lorette (700 metri al 9%), lo sprint intermedio con abbuoni. A seguire un’altra saltella, che condurrà agli ultimi chilometri: il finale tende verso l’alto, con l’ultimo chilometro che ha una pendenza media prossima al 5%. La prima parte, sul 7%, è la più impegnativa, ma negli ultimi 500 metri spiana leggermente. Date anche le difficoltà precedenti, qualcuno potrebbe lasciare sul piatto secondi preziosi.
Difficile, molto difficile individuare quali possano essere i corridori favoriti da questa tappa. Molto dipenderà dall’interpretazione tattica del gruppo, che potrebbe anche decidere di lasciare andare la fuga della prima ora, sincerandosi dell’assenza di uomini pericolosi. Per un eventuale scontro frontale tra i big, fari puntati sugli uomini da Ardenne, per quella che è una piccola Liegi: Alaphilippe e Gilbert potrebbero cercare la terza vittoria della Quick-Step Floors in cinque tappe, ma anche Peter Sagan (Bora-Hangrohe) e Michael Matthews (Sunweb) non possono essere tagliati fuori, al pari di un corridore come Greg Van Avermaet, che per l’occasione indosserà la maglia gialla di leader della classifica generale. A proposito di classifica: anche gli uomini più attesi in vista del podio di Parigi potrebbero provare a muoversi o, almeno, a testarsi. Nibali nel 2014 vinse una frazione nello Yorkshire con caratteristiche simili, mentre la Movistar potrebbe far affidamento su un corridore come Valverde, che in caso di corsa dura diventerebbe automaticamente il favorito, oltre Quintana e Landa. Attenzione a Froome e Dumoulin: i reduci dal Giro potrebbero non essere ancora al 100% e nel finale, con gli oltre 2000 metri di dislivello previsti, potrebbero pagare più del previsto.
a cura di Gianluca Santo – iNBiCi magazine