Il Tour de France, per diverso tempo, è stato caratterizzato da una prima settimana, o anche di più, senza particolari difficoltà altimetriche. Tante opportunità per i velocisti, l’occasione per gli uomini di classifica per affinare la condizione in vista di Alpi e Pirenei. In questo 2020, invece, i primi gran premi della montagna di prima categoria faranno il loro esordio nella seconda tappa: partenza e arrivo sempre a Nizza, ma con 186 chilometri tutti da godere con un primo assaggio di Alpi.
Training Camp Spagna Costa Blanca
2 date disponibili: dal 18 al 25 Gennaio e dal 15 al 22 Febbraio
Un'esperienza imperdibile per gli appassionati di ciclismo
Scopri di più
Il percorso
Partenza dalla Città Alta a Nizza con il gruppo che farà subito rotta verso l’entroterra. I primi chilometri sono pianeggianti e portano allo Sprint Intermedio di Lac du Broc al km. 16. Da lì in avanti lievissima ascesa fino a La Bollinette dove inizierà l’ascesa del Col de la Colmiane: 16 chilometri al 6,3% di pendenza, il primo GPM di prima categoria di questa edizione della Grande Boucle. Dallo scollinamento, in ogni caso, mancheranno oltre 120 chilometri dal traguardo: attenzione, però, ad eventuali acciacchi dovuti alle cadute della giornata di ieri.
Dopo oltre 20 chilometri di discesa, inizierà subito la seconda salita di giornata. Il Col de Turini misura 15 chilometri e ha una pendenza media superiore al 7% con alcuni tratti ampiamente in doppia cifra. Già qui, il gruppo potrebbe assottigliarsi, soprattutto nel caso in cui qualcuno volesse eliminare i velocisti più puri dalla lotta per la vittoria. Dalla vetta, posta al chilometro 100, una lunghissima discesa, con una quarantina di chilometri che di fatto riporteranno a Nizza.
Da qui, il gruppo affronterà il Col d’Eze, ascesa tipica della Parigi-Nizza con i suoi 8 chilometri al 6% di pendenza media. Scollinata questa ascesa, altra breve discesa verso Nizza e un primo passaggio sulla linea del traguardo per poi riprendere proprio il Col d’Eze e affrontarne i primi 5 chilometri: scollinamento a 9 dall’arrivo (quasi esclusivamente in discesa) e un’opportunità per provare a fare la differenza, nonostante gli ultimi 2-3 chilometri di ascesa non presentino pendenze accentuate ma si mantengano sul 4% circa. Da sottolineare la presenza di abbuoni sulla vetta di quest’ultima ascesa.
L’altimetria
I favoriti
Difficile individuare i potenziali vincitori della tappa. Molto dipenderà da come il gruppo affronterà le salite, dalle condizioni del meteo e dalla voglia di mostrare le carte già alla seconda tappa. Senza sottovalutare la possibilità di una fuga che arrivi in porto, dato il percorso molto adatto.
Sulla carta, il nome più adatto sembra essere quello di Julian Alapahilippe (Deceuninck-QuickStep), che potrebbe tanto provare a staccare tutti sull’ultima salita oppure regolare un gruppetto in volata in un finale che è molto adatto a quello della Milano-Sanremo. Ed ecco che, a questo punto, rientrerebbero in gioco anche corridori come Wout Van Aert (Jumbo-Visma) e Peter Sagan (Bora-hansgrohe): il primo ha vinto la Classicissima ma potrebbe avere dei compiti di gregariato in favore di Roglic e Dumoulin, mentre il secondo è il prototipo del velocista capace di superare questo genere di salite. Entrambi, come gli altri velocisti, potrebbero però pagare un ritmo alto nella fase centrale di corsa. Tra i corridori che possono ben figurare in uno sprint ristretto ci sono l’azzurro Matteo Trentin e Greg Van Avermaet (compagni alla CCC), oltre la maglia gialla Alexander Kristoff (UAE). Molto, però, dipenderà dal ritmo del gruppo, come già accennato.
In caso di corsa dura, la situazione potrebbe cambiare radicalmente e potrebbero entrare in azione anche gli uomini di classifica, a partire da Primoz Roglic (Jumbo-Visma) che ha dimostrato di avere il cambio di ritmo eventualmente per rimanere sulla ruota di Alaphilippe. Poi tanti cacciatori di tappe: l’azzurro Davide Formolo (UAE Emirates), Alexey Lutsenko (Astana), Alejandro Valverde (Movistar), Tiesj Benoot (Sunweb), Maximilian Schachmann (Bora-hansgrohe) o Matej Mohoric (Bahrain-McLaren) solo per citare alcuni nomi.
Considerando un percorso difficile da leggere, le poche indicazioni ottenuto sullo stato di forma dei corridori dopo la ripresa delle competizioni e il fatto che questa sia solo la seconda tappa del Tour de France, rende il pronostico aperto a tante possibili soluzioni.