Situazione di potenziale emergenza per il Team Ineos in vista del Tour de France 2020. Se fino a qualche mese fa c’era abbondanza di capitani ora la situazione per il team britannico è drasticamente cambiata a soli 11 giorni dall’inizio della Grande Boucle. In particolar modo ad accendere le sirene è stato il recente Giro del Delfinato dove la squadra ha sofferto la forza della Jumbo – Visma ed inoltre i tre capitani per diversi motivi non sono usciti con le certezze che ci si aspettava.
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In particolar modo sia Geraint Thomas che Chris Froome sono sembrati in ritardo di condizione. È vero che i due hanno spesso lavorato per Egan Bernal, ma in alcune occasioni ci si aspettava qualcosa in più da loro, soprattutto da Froome che ancora non ha il posto assicurato per il Tour e che ha chiuso la corsa con un ritardo di più di un’ora in classifica generale. Le maggiori preoccupazioni per il Team Ineos però arrivano per quanto riguarda Bernal visto che il colombiano è stato costretto al ritiro non ripartendo nel corso della quarta frazione. Il vincitore uscente della Grande Boucle si è fermato per il mal di schiena e c’è quindi un po’ di apprensione per capire la sua condizione e come potrà eventualmente arrivare il prossimo 29 agosto alla Grande Partenza di Nizza.
Proprio per via dei dubbi sulla condizione dei tre capitani potrebbe trovare spazio nella formazione per il Tour Richard Carapaz. L’ex Movistar sulla carta doveva essere il capitano della squadra al Giro per cercare di bissare il successo dell’anno scorso, ma come svela la Gazzetta dello Sport la squadra ora sta valutando di dirottarlo verso la Grande Boucle. Il sudamericano è una delle ipotesi al vaglio della Ineos e proprio a riguardo il Giro dell’Emilia in programma oggi potrebbe esser un test molto importante anche perché Carapaz al Giro di Polonia era stato costretto ad alzare bandiera bianca per un problema al polpaccio che però sembra esser ormai alle spalle come testimonia il piazzamento nella Top15 al Lombardia.