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TOUR DE FRANCE 2020, PERCORSO DECIMA TAPPA: VENTAGLI E VELOCISTI I PIÙ ATTESI


L’altimetria della decima tappa del Tour de France, sulla carta, non promette nulla di buono, con 168 chilometri quasi esclusivamente pianeggianti tra Île d’Oléron e Île de Re. La planimetria, però, potrebbe stuzzicare la fantasia, con gran parte della corsa che si svilupperà sulla costa atlantica, che con il vento potrebbe favorire la formazione di ventagli e trasformare una frazione per certi versi innocua nello snodo cruciale della Grande Boucle e la lotta per la Maglia Gialla.

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Il percorso

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A differenza delle altre giornate, niente da dire dal punto di vista altimetrico. Totalmente assenti i Gran Premi della Montagna, trascurabile il dislivello: l’unica grande incognita è rappresentata dal vento in una zona normalmente esposta. Di fatto, tutta la corsa si svolge sulla costa, dove in genere è più probabile trovare condizioni avverse, con alcuni tratti da percorrere su ponti ed un finale totalmente esposto, con anche una rotonda a circa 300 metri dall’arrivo che potrebbe risultare decisiva in caso di arrivo in di gruppo nella lotta al piazzamento per lanciare la volata.

L’altimetria

I favoriti

Le previsioni non indicano una giornata complessa sotto questo aspetto, ma si attende un vento comunque teso e fastidioso tra i 20 e i 25 chilometri orari. Niente di più e niente di meno di quello che nel finale della settima tappa ha spezzato il gruppo nel giorno della vittoria di Wout Van Aert. In caso di ventagli e arrivo ristretto, il belga della Jumbo-Visma partirà senza dubbio tra i favoriti, ma in questo caso (complice la totale assenza di salite) anche i velocisti puri dovrebbero faticare meno a rimanere nel primo gruppo, anche in caso di vento e ventagli.

Caleb Ewan (Lotto Soudal) e Sam Bennett (Deceuninck-QuickStep) rimangono i maggiori indiziati per alzare le braccia al cielo in caso di arrivo in volata, con le solite intromissioni di Cees Bol supportato dal treno della Sunweb, Peter Sagan e una Bora-hansgrohe sempre aggressiva e via via gli altri velocisti che partono in seconda fila in un’ipotetica griglia di partenza.

Questa tappa, però, potrebbe risultare indigesta anche agli uomini di classifica. Primoz Roglic può contare su una Jumbo-Visma preparata in caso di ventagli, al pari di Egan Bernal e la sua INEOS-Grenadiers. Discorso diverso per il giovane Tadej Pogacar e la UAE Emirates, che però potrebbe uscirne meglio rispetto a quanto fatto a Lavaur. Per tutti gli altri, giornata difficile da vivere con attenzione e nelle prime posizioni del gruppo in caso di corsa nervosa a causa del vento e di potenziali attacchi portati da formazioni più attrezzate.

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