La prima settimana del Tour de France 2020 sta ormai volgendo alla conclusione. Tra oggi e domani i corridori affronteranno i Pirenei a precedere il primo giorno di riposo: l’ottava tappa, 141 chilometri da Cazéres-Sur-Garonne a Loudenville, potrebbe rappresentare un’ottima occasione per attaccare, specialmente dopo una giornata dura come quella di ieri in cui alcuni uomini di classifica hanno perso secondi preziosi.
Dal 18 al 25 Gennaio 2025 in Costa Blanca
Pedala con Riccardo Magrini, Luca Gregorio e Wladimir Belli
i commentatori del cisclimo su Eurosport Italia
Scopri di più
Il percorso
Frazione non molto lunga e con tre salite. I primi 50 chilometri sono pianeggianti e prevedono lo sprint intermedio di Sengouagnet al chilometro 42. 10 chilometri dopo i corridori attaccheranno la prima ascesa di giornata, il Col de Menté. I suoi 7 chilometri all’8% di pendenza media gli valgono la classificazione di Gpm di prima categoria e già qui le squadre, pensando alle fatiche di ieri, potrebbero assottigliarsi. Dopo la vetta discesa e un lungo tratto di fondovalle fino all’attacco del Port de Balès, ascesa Hors Categorie di 11,7 chilometri al 7,7% di pendenza media. Dall’imbocco della salita, che prevede diversi tratti oltre il 9-10% di media, fino al traguardo gli atleti incontreranno solamente salita e discesa che rendono già quest’ascesa un possibile punto per attaccare o mettere in difficoltà gli avversari.
Dalla vetta, 37 chilometri alla conclusione e 17 di discesa verso l’ultima salita di giornata, il Col de Peyresourde. La pendenza è costantemente sull’8% per i 10 chilometri di ascesa, che si concludono ai meno 11: da qui discesa, anch’essa adatta per provare eventuali attacchi o incrementare il vantaggio accumulato in salita, fino a 4 dall’arrivo, dove la strada spiana fino al traguardo.
L’altimetria
I favoriti
Si torna a guardare tra i pretendenti alla maglia gialla: occhio di riguardo in particolare per Primoz Roglic ed Egan Bernal, i principali contendenti per il successo finale. Lo sloveno della Jumbo-Visma ha già vinto una tappa, cancellando qualsivoglia dubbio sulla propria condizione, mentre il colombiano della INEOS-Grenadiers potrebbe ancora pagare qualche dolore alla schiena che si porta dietro dal Delfinato. In teoria, una frazione del genere potrebbe esporre le sue debolezze.
Oltre a loro, sono ancora senza patemi nelle zone alte della classifica Tom Dumoulin (Jumbo-Visma), Thibaut Pinot (Groupama-FDJ), Nairo Quintana (Arkea Samsic) e ovviamente la maglia gialla Adam Yates (Mitchelton-Scott): tutti atleti pericolosi e che non si sono esposti ma potrebbero già provare qualcosa a partire dalle salite di questo pomeriggio.
Discorso diverso, invece, per Tadej Pogacar (UAE Emirates) e Mikel Landa (Bahrain-McLaren): attardati tra i ventagli di ieri, hanno assolutamente bisogno di recuperare terreno, prevedendo anche che perderanno altro tempo nella cronometro conclusiva del Tour. Se vogliono pensare di insediarsi sul podio e lottare per la maglia gialla, attendere ancora potrebbe rivelarsi un rischio eccessivo.
Possibilità anche per un’eventuale fuga: la Mitchelton-Scott non è chiamata necessariamente a contenere il distacco del gruppo, e le altre squadre potrebbero guardarsi. Un attacco nutrito e con al suo interno uomini di valore potrebbe anche arrivare al traguardo.