La prima settimana del Tour de France 2020 sta ormai volgendo alla conclusione. Tra oggi e domani i corridori affronteranno i Pirenei a precedere il primo giorno di riposo: l’ottava tappa, 141 chilometri da Cazéres-Sur-Garonne a Loudenville, potrebbe rappresentare un’ottima occasione per attaccare, specialmente dopo una giornata dura come quella di ieri in cui alcuni uomini di classifica hanno perso secondi preziosi.
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Il percorso
Frazione non molto lunga e con tre salite. I primi 50 chilometri sono pianeggianti e prevedono lo sprint intermedio di Sengouagnet al chilometro 42. 10 chilometri dopo i corridori attaccheranno la prima ascesa di giornata, il Col de Menté. I suoi 7 chilometri all’8% di pendenza media gli valgono la classificazione di Gpm di prima categoria e già qui le squadre, pensando alle fatiche di ieri, potrebbero assottigliarsi. Dopo la vetta discesa e un lungo tratto di fondovalle fino all’attacco del Port de Balès, ascesa Hors Categorie di 11,7 chilometri al 7,7% di pendenza media. Dall’imbocco della salita, che prevede diversi tratti oltre il 9-10% di media, fino al traguardo gli atleti incontreranno solamente salita e discesa che rendono già quest’ascesa un possibile punto per attaccare o mettere in difficoltà gli avversari.
Dalla vetta, 37 chilometri alla conclusione e 17 di discesa verso l’ultima salita di giornata, il Col de Peyresourde. La pendenza è costantemente sull’8% per i 10 chilometri di ascesa, che si concludono ai meno 11: da qui discesa, anch’essa adatta per provare eventuali attacchi o incrementare il vantaggio accumulato in salita, fino a 4 dall’arrivo, dove la strada spiana fino al traguardo.
L’altimetria
I favoriti
Si torna a guardare tra i pretendenti alla maglia gialla: occhio di riguardo in particolare per Primoz Roglic ed Egan Bernal, i principali contendenti per il successo finale. Lo sloveno della Jumbo-Visma ha già vinto una tappa, cancellando qualsivoglia dubbio sulla propria condizione, mentre il colombiano della INEOS-Grenadiers potrebbe ancora pagare qualche dolore alla schiena che si porta dietro dal Delfinato. In teoria, una frazione del genere potrebbe esporre le sue debolezze.
Oltre a loro, sono ancora senza patemi nelle zone alte della classifica Tom Dumoulin (Jumbo-Visma), Thibaut Pinot (Groupama-FDJ), Nairo Quintana (Arkea Samsic) e ovviamente la maglia gialla Adam Yates (Mitchelton-Scott): tutti atleti pericolosi e che non si sono esposti ma potrebbero già provare qualcosa a partire dalle salite di questo pomeriggio.
Discorso diverso, invece, per Tadej Pogacar (UAE Emirates) e Mikel Landa (Bahrain-McLaren): attardati tra i ventagli di ieri, hanno assolutamente bisogno di recuperare terreno, prevedendo anche che perderanno altro tempo nella cronometro conclusiva del Tour. Se vogliono pensare di insediarsi sul podio e lottare per la maglia gialla, attendere ancora potrebbe rivelarsi un rischio eccessivo.
Possibilità anche per un’eventuale fuga: la Mitchelton-Scott non è chiamata necessariamente a contenere il distacco del gruppo, e le altre squadre potrebbero guardarsi. Un attacco nutrito e con al suo interno uomini di valore potrebbe anche arrivare al traguardo.