Non il classico tavolo da biliardo, ma il percorso della settima tappa del Tour de France 2020 è favorevole ai velocisti. Le abbordabili difficoltà altimetriche si concentrano nella prima parte di corsa dopo la partenza da Millau, mentre gli ultimi 40 verso Lavaur (su 168 totali) si addicono perfettamente ad uno sprint di gruppo.
Dal 15 al 22 Febbraio 2025 in Costa Blanca
Pedala con Moser, Bugno, Chiappucci e Mosole
Scopri di più
Il percorso
Le prime fasi di gara saranno mosse: salite e discese che dovrebbero contraddistinguere la lotta per andare in fuga con la Côte de Luzencon (3 chilometri al 6%, terza categoria) a rappresentare questo primo segmento di gara al chilometro 9. Mangia e bevi fino al chilometro 58, dove è posto lo sprint intermedio di Saint-Sernin-Sur-Rance. Subito dopo il gruppo affronterà il Col de Peyronnenc, l’ascesa più lunga di giornata con i suoi quasi 15 chilometri al 4% di pendenza media: poco più di un falsopiano.
Al chilometro 97, sostanzialmente lungo la discesa della salita precedente, il chilometro al 7% della Côte de Paulhe a spezzare il ritmo, seguita da altri 20 chilometri in leggera discesa che portano nel tratto finale. Poco o nulla da segnalare nella fase conclusiva di corsa, salvo una rotonda all’interno dell’ultimo chilometro che però non dovrebbe complicare il lavoro ai velocisti e alle rispettive squadre.
L’altimetria
I favoriti
Tornano in auge i velocisti dopo una giornata conclusasi, senza troppi scossoni, in alta quota. Sulla carta, dunque, torna d’attualità il duello tra Caleb Ewan e Sam Bennett, i velocisti più quotati del lotto. Il folletto australiano della Lotto Soudal è sembrato avere una condizione migliore, specialmente nelle volate tradizionali, mentre l’irlandese della Deceuninck-QuickStep, in maglia verde, è ancora alla ricerca del primo sigillo in questo Tour de France.
Nelle ultime tappe Cees Bol (Sunweb) è cresciuto e si è imposto come avversario credibile, grazie a quello che in questo momento sembra il miglior treno del gruppo. Oltre a lui, non possiamo escludere Peter Sagan (Bora-hansgrohe) nonostante fino a questo momento non è sembrato avere l’esplosività necessaria per imporsi allo sprint. Merita attenzioni anche Wout Van Aert, vincitore nell’ultimo sprint, anche se la Jumbo-Visma potrebbe preferirlo in protezione dei capitani, considerando che le volate in piano non rappresentano la sua specialità.
Per l’Italia, fari puntati su Giacomo Nizzolo (NTT Pro Cycling) ed Elia Viviani (Cofidis). Il primo ha già mostrato qualche buon segnale, mentre il secondo di fatto non è ancora riuscito a partecipare attivamente ad una singola volata. Le occasioni per gli sprinter iniziano a scarseggiare e per entrambi un podio potrebbe significare tanto.