Sono servite 20 tappe per decretare il vincitore del Tour de France 2020: la 21esima e ultima frazione, come da tradizione, sarà la classica passerella verso i Campi Elisi, sede d’arrivo classica della corsa francese. Se per i velocisti il traguardo della capitale è tra i più prestigiosi in calendario, per Tadej Pogacar, che ieri ha sfilato la maglia gialla dalle spalle di Primoz Roglic, sarà un sogno ad occhi aperti verso l’Arco di Trionfo e l’incoronazione dopo uno dei finali più incredibili nella storia della Grande Boucle.
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Il percorso
Partenza da Mantes-la-Jolie per una frazione da soli 122 chilometri. Nella fase iniziale di corsa la Côte de Beulle (2,3 km, al 3,6%), ultimo Gpm della corsa al chilometro 13. Da lì, il gruppo si dirigerà verso Parigi: primo passaggio sul traguardo al chilometro 67, con 9 giri di un circuito da poco meno di 7 chilometri a caratterizzare il finale. Il terreno di caccia ideale per gli sprinter presenti in corsa.
L’altimetria
I favoriti
Caleb Ewan e Sam Bennett sono i velocisti più forti della corsa, per quanto dimostrato fino ad ora. L’australiano della Lotto Soudal dovrebbe avere qualcosa in più in un arrivo di questo tipo, ma l’irlandese della Deceuninck-QuickStep festeggerà la maglia verde dopo una lunga battaglia condotta contro Peter Sagan (Bora-hansgrohe) sulle strade francesi.
Lo slovacco, in un’ipotetica griglia di partenza, parte in seconda fila assieme a corridori come Wout Van Aert (Jumbo-Visma) e Cees Bol (Sunweb), oltre nomi sempre pericolosi in caso di arrivo in volata come quelli di Mads Pedersen (Trek-Segafredo), Alexander Kristoff (UAE Emirates) ed Elia Viviani (Cofidis), che può riscattare un Tour corso ben al di sotto delle aspettative della vigilia, mai veramente al livello dei migliori velocisti.