Le occasioni per gli sprinter, all’interno del Tour de France 2020, non sono tantissime. Tra ieri e oggi, però, gli uomini-jet hanno trovato e troveranno terreno adatto alle loro caratteristiche: anche l’undicesima tappa, con partenza da Châtelaillon-Plage e arrivo a Poitiers dopo 167 chilometri, dovrebbe concludersi con una volata di gruppo.
Dal 15 al 22 Febbraio 2025 in Costa Blanca
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Il percorso
Le difficoltà dal punto di vista altimetrico sono sostanzialmente inesistenti, con un solo Gpm di quarta categoria al 91esimo chilometro di gara con la Côte de Cherveux, poco più di un chilometro al 4,4% di pendenza media il cui impatto sulla corsa dovrebbe essere sostanzialmente nullo. Poco dopo, al chilometro 108, sprint intermedio a Les Grands Ajoncs che funge solo da preludio alla fase conclusiva della corsa.
Finale insidioso: tra i meno 2 e i meno 3 la strada sale con una pendenza attorno al 3-4% che potrebbe rimanere nelle gambe degli sprinter puri o stimolare qualche attacco in contropiede se i treni dovessero deragliare in un tratto di strada comunque non agevole. Da segnalare anche un paio di curve insidiose tra i 1500 e i 1200 metri dal traguardo.
L’altimetria
I favoriti
Con alcune volate già alle spalle, i valori tra gli sprinter in campo si sono ormai delineati. I grandi favoriti restano Caleb Ewan (Lotto Soudal) e Sam Bennett (Deceuninck-QuickStep), con il secondo che può contare su un treno di maggiore qualità per riuscire a fare la differenza sull’avversario che invece sembra avere qualcosa in più dal punto di vista dello sforzo atletico puro.
Il dentello finale potrebbe avvantaggiare corridori come Peter Sagan (Bora-hansgrohe) o Wout Van Aert (Jumbo-Visma), più duttili rispetto ai velocisti puri. Sagan è ancora alla ricerca del primo sigillo in questa Grande Boucle, mentre il conto di due successi sembra stare stretto ad un Van Aert cui spesso i compiti di gregariato in favore di Primoz Roglic impediscono di giocarsi persino tappe molto adatte a lui. Outsider Cees Bol (Sunweb), Elia Viviani (Cofidis) e Mads Pedersen (Trek-Segafredo): per un motivo o per l’altro, però, tutti e tre sembrano almeno una spanna sotto ai diretti contendenti.