La prima settimana del Tour de France 2023 non ha deluso le aspettative: grande spettacolo, grande pathos e il duello tra Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard che ha tenuto banco. Chiude la prima tranche di tappe in maglia gialla il danese, ma subito dietro ad appena 17 secondi lo sloveno. La seconda settimana sarà uno snodo fondamentale di questa Grande Boucle con altre salite che faranno selezione.
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Già la tappa di martedì che arriva dopo il giorno di riposo non sarà banale: arrivo posto a Issoire, ben cinque gran premi della montagna, di cui quattro di terza categoria e uno di seconda, il Col de la Croix Saint-Robert (6 km al 6,3%). Una frazione che potrebbe vedere una fuga da lontano, ma non è remota l’ipotesi che possano muoversi anche i big. Decisamente più morbida la tappa con arrivo a Moulins di mercoledì, con tre GPM di quarta categoria, ma tanta pianura e pochissimo dislivello: dovrebbe esserci un’altra chance per i velocisti.
TOUR DE FRANCE, JONAS VINGEGAARD: “NON VEDO L’ORA CHE ARRIVINO LE ALPI”
Altra tappa non banale sarà quella di giovedì con l’arrivo a Belleville-en-Beaujolais: tre GPM di terza categoria nella prima parte e due seconda categoria invece nell’ultima parte. Prima si affronterà il Col de la Croix Montmain (5,5 km al 6,1%), poi il Col de la Croix Rosier (5,3 km al 7,6%). Difficile sarà reggere per i velocisti, di conseguenza potrebbe ancora esserci spazio per fughe bidone.
Il fine settimana a partire venerdì sarà durissimo: si comincia con l’arrivo in salita al Grand Colombier in una tappa lunga neanche 140 chilometri. Un falsopiano per salire a Cormaranche-en-Bugey e poi l’ascesa finale secca del Grand Colombier: 17,4 km al 7,1% per arrivare a 1500 metri di altitudine. Pendenze che arriveranno al 12% e rimarranno piuttosto costanti, con pochissimi tratti di respiro. Big che non si potranno nascondere.
Sabato non ci sarà l’arrivo in salita: si giungerà dopo poco più di 150 chilometri a Morzine Les Portes du Soleil. Corridori che affronteranno tre GPM di prima categoria, il Col de Cou (7 km al 7,4%), il Col de Feu (5,8 km al 7,8%) e il Col de la Ramaz (13,9 km al 7,1%). Poi ci sarà il Col de Joux Plane prima della discesa finale (11,6 km all’8,5%). 4300 metri di dislivello e praticamente neanche un metro di piana.
Tempo per riposarsi non ci sarà neanche alla domenica con l’arrivo a Saint-Gervais Mont Blanc, vicino al confine con l’Italia, sulle Alpi. 179 chilometri e ben cinque gran premi della montagna, di cui tre di prima categoria: il Col de la Forclaz de Montmin (7,2 km al 7,3%), il Col de la Croix Fry (11,3 km al 7%) e l’ascesa finale al Monte Bianco (7 km al 7,7%), preceduto dalla Côte des Amerands (2,7 km al 10,9% e punte al 17%). Gran parte del Tour si deciderà in questi tre giorni, considerato che l’ultima settimana avrà una conformazione meno dura.
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