La rabbia e la grinta di Tadej Pogacar a chiudere la ventesima tappa del Tour de France. Lo sloveno della UAE Team Emirates ha voluto chiudere la propria Grande Boucle prendendosi il successo a Le Markstein e mettendosi così alle spalle la debacle di tre giorni fa a Courchevel.
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Una vittoria voluta e cercata, salutata con sorrisi ed allegria. Facendo lavorare la sua squadra sin dalle primissime salite di giornata, Pogacar ha acceso la miccia sul Col du Platzerwasel, dove Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) gli si è piazzato alle spalle. Tutto per la volata ristretta, che ha poi visto la maglia bianca trionfare.
“Bellissimo tornare a vincere dopo alcuni giorni di sofferenza – afferma Pogacar ai microfoni del Tour – Sono davvero molto felice, avevo capito subito che stavo bene e ho pensato solo a dare il massimo. Quando ho visto Adam rientrare assieme al fratello non ho più dato cambi per farli rientrare, mi ha condotto al successo grazie al suo lavoro“.
Parlando dei ricordi migliori e peggiori, la maglia bianca non ha dubbi: “Il mio ricordo migliore in questo Tour? Penso l’atmosfera nel bus di squadra ogni giorno. Il giorno peggiore? Il Col de la Loze è sicuramente uno di questi, lì devo ringraziare Marc Soler. Ricorderò per sempre i suoi occhi, per me è stata una giornata terrificante“.
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