Un Tour de France più unico che raro. Spettacolo anche nella sesta tappa: il primo arrivo in salita, sui Pirenei, a Cauterets-Cambasque, vede esultare a sorpresa Tadej Pogacar che, un giorno dopo le difficoltà avute, si rialza con il decimo trionfo parziale alla Grande Boucle. Grande gioia per lo sloveno che stacca uno Jonas Vingegaard in ogni caso super assieme alla sua squadra, che può consolarsi con la Maglia Gialla.
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Pronti, via ed è partita subito la fuga iniziale. Quindici più cinque i corridori al comando: Wout van Aert (Jumbo-Visma), Matteo Trentin (UAE Emirates), Michal Kwiatkowski (Ineos Grenadiers), James Shaw e Neilson Powless (EF Education-EasyPost), Julian Alaphilipe e Kasper Asgreen(Soudal-Quick Step), Nikias Arndt (Bahrain-Victorious), Benoit Cosnefroy ed Oliver Naesen(Ag2r Citroen), Mathieu van der Poel (Alpecin-Deceuninck), Bryan Coquard e Anthony Perez (Cofidis), Gorka Izagirre e Ruben Guerreiro (Movistar), Krists Neilands (Israel Premier Tech), Christopher Juul-Jensen (Jayco AlUla), Matis Louvel (Arkea Samsic), Tobias Johannessen (Uno-X) e Jonas Gregaard (Uno-X).
Il gruppo, guidato dalla Bora-hansgrohe, non ha lasciato troppo spazio, rimanendo a 3′ di distacco. Il cambio di scenario è arrivato sul Col d’Aspin: davanti l’allungo deciso di Wout van Aert, dietro l’accelerazione della Jumbo-Visma. La stessa squadra che tira sia davanti che dietro, un errore? No, semplicemente uno schema tattico per il Tourmalet, la salita più alta di questo Tour: il belga strepitoso ha scollinato in testa, con dietro l’attacco deciso di Jonas Vingegaard lanciato dai compagni di squadra, che è andato a raggiungere il fenomeno del ciclocross proprio in cima. Con il danese l’unico a rimanere a ruota è stato un ottimo Tadej Pogacar (UAE Emirates), mentre è crollata la Maglia Gialla Jai Hindley (Bora-hansgrohe), assieme a tutti gli altri contendenti.
I due rivali, assieme a van Aert, hanno approcciato davanti la salita conclusiva: a sorpresa è stato Pogacar a lanciare l’attacco giusto a tre chilometri dall’arrivo, con Vingegaard incapace di rispondere. Trionfo a braccia alzate per lo sloveno, 25” di ritardo per il danese. A 2’40” i primi tra i big: Hindley, Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers) e Simon Yates (Jayco AlUla), poi tutti gli altri. Molto male Giulio Ciccone: l’azzurro della Lidl-Trek partiva dalla terza posizione in classifica generale, ma è crollato già sul Tourmalet perdendo minuti su minuti dagli avversari e uscendo definitivamente dalla graduatoria.
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