Puntare al meglio possibile. Tom Pidcock sarà tra gli osservati speciali del prossimo Tour de France, che prenderà il via il 1° luglio da Bilbao (Spagna). L’obiettivo è quello di fare bene sia nelle singole tappe che per la classifica generale, in sostanza non ci si pongono limiti. Lo spirito che guida il portacolori della Ineos Grenadiers è un po’ questo e, se vogliamo, la storia recente può dargli supporto.
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Il riferimento è, per esempio, al successo nella tappa dell’Alpe d’Huez dell’anno passato. Un’edizione 2022 della Grande Boucle in cui Pidcock concluse al sedicesimo posto. Sarà da comprendere come la squadra lo supporterà e lui riuscirà a interpretare, eventualmente, il ruolo di capitano.
“Mi sento bene. La mia preparazione è stata migliore rispetto a quella del 2022. Parto con l’idea sia di vincere le tappe che di fare classifica. Mi piacerebbe riuscire a fare un passo avanti per quel che riguarda la generale, ma i successi di giornata rimangono la mia priorità. Di sicuro, vorrei riuscire a vincere a una tappa attaccando dal gruppo dei migliori e non partendo dalla fuga da lontano. Spero quindi di poter alzare il livello delle mie prestazioni in montagna, credo che sia l’aspetto dove posso migliorare di più“, ha raccontato il britannico (dichiarazioni riportate cyclingpro.net).
Qualcosa potrebbe accadere già nella prima frazione, anche se secondo Pidcock: “Non credo ci saranno grandi distacchi fra gli uomini di classifica. Penso possa arrivare un gruppo ristretto a giocarsi il successo e non escludo che da quel gruppetto possa uscire anche un attaccante da solo, che riesca poi ad arrivare“.
Il corridore ha voluto dedicare anche un pensiero a Gino Mäder, scomparso al recente Giro di Svizzera: “A me andare in discesa piace e quello che è successo a Mäder mi ha mostrato cosa può succedere se qualcosa va storto. Non credo però di aver mai preso più rischi del necessario e non penso che nessun altro corridore lo faccia“.
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