Una tappa voluta, cercata. Che quasi vale doppio: il Team INEOS-Grenadiers può finalmente gioire al Tour de France 2020 con una doppietta nella 18esima tappa firmata da Michal Kwiatkowski e Richard Carapaz, che al termine di una lunga fuga hanno staccato tutti gli avversari siglando un successo che di fatto raddrizza la Grande Boucle della squadra che puntava su Egan Bernal per la generale, arrivando abbracciati con il polacco a tagliare per primo la linea del traguardo. Tra i big, Primoz Roglic e la Jumbo-Visma hanno stoppato un tentativo di attacco di Mikel Landa e hanno gestito al meglio la situazione, con lo sloveno che ormai ha le mani sul successo finale e sul gradino più alto del podio sui Campi Elisi di Parigi. Van Aert, dopo aver lavorato sulla penultima salita con pendenze medie oltre il 10% si è tolto lo sfizio di rientrare sul gruppo dei migliori e dominare la volata per il terzo posto, davanti allo stesso Roglic e a Pogacar.
Dal 18 al 25 Gennaio 2025 in Costa Blanca
Pedala con Riccardo Magrini, Luca Gregorio e Wladimir Belli
i commentatori del cisclimo su Eurosport Italia
Scopri di più
Inizio veloce e diversi attacco dal primo gruppo. Coinvolti anche Sam Bennett (Deceuninck-QuickStep), Peter Sagan (Bora-hansgrohe) e Matteo Trentin (CCC), che si sono giocati la volata allo sprint intermedio di Aime, con Bennett davanti all’azzurro e allo slovacco e sempre più in maglia verde.
Da questa situazione si è avvantaggiato un gruppetto di 30 corridori con diversi nomi interessanti al suo interno: il gruppo, però, non ha concesso spazio sin da subito e ha tenuto la situazione sotto controllo anche nella prima parte del Gpm di Cormet de Roselend, un’ascesa di oltre 18 chilometri: a 1’30’’ dalla testa della corsa, Damiano Caruso (Bahrain-McLaren) si è involato dal gruppo per provare a riportarsi sui migliori. Evidenziando una bella gamba, l’azzurro si è ricongiunto con il primo gruppo, ancora molto folto.
La selezione è avvenuta tra la fine dell’ascesa con la volata per il i punti del Gpm tra Marc Hirschi (Sunweb) e Richard Carapaz (Ineos-Grenadiers) e la successiva discesa, con questa coppia che è stata raggiunta dal Bello Bilbao (Bahrain-McLaren), Michal Kwiatkowski (Ineos-Grenadiers) e Nicolas Edet (Cofidis): questi cinque, di fatto, sono riusciti a staccare gli ex compagni d’avventura e a questo punto la Jumbo-Visma ha concesso spazio, scivolando fino a 9’ dalla vetta nella fase centrale di corsa, che ha vissuto come unico scossone una caduta di Hirschi (senza conseguenze) dopo che lo svizzero si era aggiudicato anche gli altri Gpm affrontati. Poco prima, sul Col des Saisies, Edet ha perso contatto dalla testa della corsa, abbandonando l’opportunità di giocarsi il successo di tappa.
Sul Plateau des Glières, si sono chiusi i giochi per il successo di tappa. Michal Kwiatkowski si è messo a fare ritmo e Pello Bilbao, nonostante la buona forma palesata ieri, si è dovuto arrendere sulle rampe in doppia cifra dell’ultimo Gpm di giornata, a circa 35 chilometri dal traguardo. La Ineos, quindi, si è trovata con due uomini al comando, che dando cambi regolari si sono concessi una lunga passerella in un Tour de France per molti versi deludenti che ha visto la prima sconfitta della corazzata britannica dal 2014 ad oggi.
In gruppo, invece, Mikel Landa ha portato l’attacco atteso ieri: Wout Poel l’ha portato fuori dal gruppo, consentendo al basco della Bahrain-McLaren di partire nella propria azione con una cinquantina di metri di vantaggio sul gruppo, sempre condotto e controllato dalla Jumbo-Visma, con Roglic sempre a ruota dei compagni senza particolari patemi grazie ad un Wout Van Aert in grado di portare a spasso tutti i big e tenere sempre a tiro Landa con un ritmo costante ma al momento incisivo.
L’azione del basco si è conclusa ormai in concomitanza con la vetta, ricucita da un di attacco di Enric Mas (Movistar) che di fatto ha stimolato il ritmo nel gruppo dei big. Tra gli uomini di classifica ha alzato bandiera bianca in maniera definitiva Rigoberto Uran (EF Pro Cycling), mentre Richie Porte (Trek-Segafredo) è stato ancora una volta colpito dalla sfortuna e ha forato sullo sterrato in cima alla salita, perdendo contatto dagli altri big. Nonostante questa ulteriore difficoltà Porte è poi riuscito a rientrare a circa 10 chilometri dal traguardo sul Col des Fleuries, portando con sé anche Dumoulin, Caruso e Van Aert che si è riagganciato poco dopo.
Proprio il belga, come detto, ha preso i 4” di abbuono del terzo posto, con Tadej Pogacar (UAE Emirates) che si è dovuto accontentare della quinta piazza sul traguardo, superato in volata anche dal connazionale e grande rivale del Tour de France Roglic, sempre in controllo e prossimo, almeno sulla carta, al successo finale.