Le insidie, al Tour de France, non finiscono mai. O almeno così sembra suggerire il percorso della prima settimana abbondante di corsa, che domani sfocerà in un’altra frazione che terrà all’erta i big della classifica generale senza però chiamarli necessariamente in causa.
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170 chilometri totali da Saint-Étienne a Brioude, che potrebbero sorridere tanto alla fuga tanto al gruppo, con una Côte nel finale che potrebbe accendere la miccia di una cassa di fuochi artificiali. Partenza in discesa per circa 6 chilometri, seguita da una salita e poi ancora picchiata: 30 chilometri che dovrebbero vedere la formazione di una fuga interessante, date le caratteristiche del percorso. Al chilometro 33, inizia il primo Gpm di giornata: il Mur d’Aurec-sur-Loire è un prima categoria di soli 3200 metri, ma con una pendenza media dell’11% e massime che si spingono anche oltre il 15. La fase di corsa successiva, per quanto non pianeggiante, dovrebbe essere tranquilla fino allo sprint intermedio di Arlanc al chilometro 92. Poco dopo, altra ascesa: vetta ai meno 65 per la Côte des Guillamanches, 7 chilometri con pendenze attorno al 5%. Dopo qualche passaggio in falsopiano, nuova discesa a precedere una fase interlocutoria, propedeutica a condurre i corridori ai piedi della Côte de Saint-Just. 3 chilometri di lunghezza, pendenza media del 7% che nella fase centrale, però, si stabilizza sull’8-9, sufficiente a fare un minimo di selezione. Dalla vetta, soli 13 chilometri quasi esclusivamente in discesa per arrivare all’arrivo, lo scenario ideale per provare ad involarsi verso il successo di tappa.
Per quanto visto fino ad ora in questo genere di tappe, Julian Alaphilippe non può che essere il favorito, anche considerando che indosserà la maglia gialla nel giorno in cui ricorre la Presa della Bastiglia e la festa nazionale francese, motivi più che sufficienti per provare a staccare nuovamente tutti. Il transalpino, però, dovrà vedersela con diversi uomini che sembrano in forma e potrebbero voler evitare questa eventualità: Peter Sagan, Michael Matthews, Matteo Trentin e Sonny Colbrelli hanno sicuramente puntato questa tappa, senza dimenticare altri potenziali protagonisti. L’ultima salita li spaventa, certo, ma non può tarpare loro le ali: con un ritmo regolare, potrebbero tenere senza grossi patemi il gruppetto dei migliori per provare a giocarsi le proprie carte allo sprint. Certo atipico, dopo tante fatiche, ma pur sempre uno sprint. E gli uomini di classifica? Sulla carta, la tappa non sembra impegnativa come quella di ieri. Attenzione, però, a non sottovalutarla, specialmente immaginando 15 chilometri conclusivi corsi a velocità folli con possibile complicazioni per i pretendenti alla maglia gialla.
A cura di Gianluca Santo per InBici Magazine