Se nelle prime tre tappe le salite non sono mancate, la quarta frazione del Tour de France presenterà il primo arrivo in salita e la prima occasione per gli uomini di classifica di testare gli avversari e magari provare a fare la differenza guadagnando sui concorrenti diretti per le prime posizioni della generale. Da Sisteron ad Orcières-Merlette, 160 chilometri che dipaneranno i primi dubbi sulla condizione dei contendenti per la Maglia Gialla.
Training Camp Spagna Costa Blanca
A Febbraio pedala con la tua bici
dove si allenano i campioni del Tour de France, Giro d'Italia e Vuelta Espana
Scopri di più
Il percorso
Poco da segnalare nei primi 51 chilometri fino allo Sprint intermedio di Veynes, sostanzialmente pianeggianti. Al chilometro 67 la vetta del Col du Festre, prima salita di giornata con i suoi 7 chilometri al 5%, che lo classificano come GPM di terza categoria. Di fatto, stesso copione anche nella fase successiva di gara: agevole, con la Côte de Corps e la Côte de l’Aullagnier come uniche vere asperità al chilometro 97 e 125. Entrambe le salite sono tra i 2 e i 3 chilometri con pendenze medie attorno al 6%. La Côte de Saint-Léger-les-Mélèzes precede la salita finale: 3 chilometri con una pendenza media prossima al 7% attorno ai 20 dalla conclusione della tappa.
L’ultima ascesa, di prima categoria, misura 7 chilometri con una pendenza media del 7%: molto regolare, condurrà gli atleti fino al traguardo. Non è certo la salita più impegnativa del percorso, ma alla quarta tappa potrebbe comunque fare male, specialmente a coloro che non si sono presentati nelle migliori condizioni alla partenza della Grande Boucle.
L’altimetria
I favoriti
L’ascesa finale non è difficilissima: pedalabile, con pendenze abbordabili. Sulla carta, terreno di caccia ideale per Julian Alaphilippe, già vincitore della seconda tappa. Il francese della Deceuninck-QuickStep può puntare sull’esplosività e su un ottimo spunto veloce anche in caso di arrivo a ranghi ridotti all’interno dell’ultimo chilometro. Desta curiosità anche Adam Yates (Mitchelton-Scott) che ha già fatto vedere buone cose ed è molto adatto a questo tipo di arrivi.
Tengono banco i dubbi su Primoz Roglic (Jumbo-Visma) e la sua condizione di forma. In altri periodi, sarebbe stato probabilmente il favorito numero uno considerando la progressione più volte messa in mostra su arrivi di questo genere. Oltre a lui, fari puntati sulla coppia targata Ineos-Grenadiers formata da Egan Bernal e Richard Carapaz, oltre l’arrembante Tadej Pogacar (UAE Emirates). Tutti e tre, in teoria, hanno le carte in regola per farsi valere e potrebbero lanciare un segnale importante in ottica classifica generale e Maglia Gialla. Outsider Sergio Higuita (EF Pro Cycling) e Thibaut Pinot (Groupama-FDJ), senza dimenticare corridori come Davide Formolo (UAE-Emirates) e Romain Bardet (AG2R La Mondiale). Di fatto, però, tutti i contendenti per la generale potrebbero provare a dire la loro e iniziare a costruire un risultato di prestigio, magari sfruttando marcamenti e giochi di strategia tra i corridori più in vista.