La quarta tappa del Tour de France 2019 presenta un percorso adatto alle ruote veloci, senza rinunciare ad una difficoltà altimetrica nel finale che potrebbe scompaginare i piani delle squadre.
Training Camp Spagna Costa Blanca
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Si parte da Reims per 213,5 chilometri verso Nancy in gran parte pianeggianti. Nelle battute iniziali di gara una breve ascesa potrebbe favorire la formazione della fuga di giornata, che poi non dovrebbe incontrare veri e propri intralci. Al chilometro 121 la prima Côte di giornata verso Rosières (1 chilometro al 7%, Gpm di quarta categoria), che precede lo sprint intermedio di Lérouville al chilometro 147. Attenzione, però, al finale: ai 15 dal traguardo, la Côte de Maron potrebbe rimescolare le carte con i suoi 3 chilometri al 5% di pendenza media. A seguire una breve picchiata, ma le insidie non sono finite, con un paio di curve negli ultimi 2 chilometri insidiose per i treni e per gli stessi velocisti.
L’ultima breve salita potrebbe influenzare l’andamento dello sprint, naturale epilogo di una tappa di questo tipo. Difficile che qualcuno si stacchi, ma le tossine accumulate in salita potrebbero farsi sentire nel rettilineo finale. Fari puntati su Dylan Groenewegen, esponente di lusso per la Jumbo-Visma che fino ad ora ha vinto due delle tre tappe che si sono disputate. Gli avversari principali, almeno sulla carta, dovrebbero essere Caleb Ewan e l’azzurro Elia Viviani, senza dimenticare un Peter Sagan che potrebbe trarre giovamento dal chilometraggio e dall’ultima ascesa. Per rimanere in Casa Italia, opportunità importante anche per Sonny Corbelli e Giacomo Nizzolo, possibili mine vaganti in un arrivo a ranghi compatti con ottime possibilità di centrare la top 5 e, di conseguenza, un risultato di assoluto prestigio.
a cura di Gianluca Santo per iNBiCi magazine