Una passerella, un’occasione per festeggiare, per premiare i vincitori dopo tre settimane di battaglia in terra francese. Sarà la giornata di Egan Bernal, del Team Ineos che fa doppietta con Geraint Thomas, di Peter Sagan in maglia verde, di Romain Bardet a pois e di tutti coloro che saliranno sul palco dei Campi Elisi. La 21esima tappa del Tour de France, però, è anche la grande occasioni dei velocisti rimasti in corsa per per sfidarsi ai piedi dell’Arco di Trionfo.
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La tappa in sé dice poco: 128 chilometri, con i gran premi della montagna di quarta categoria della Côte de Saint-Rémy-lès-Chevreuse e della Côte de Châteaufort rispettivamente 34 e 38 chilometri dopo la partenza da Rambouillet. Al chilometro 73 il primo passaggio sul traguardo di Parigi ad inaugurare 8 giri del circuito conclusivo di 8 chilometri. Al secondo giro, anche un traguardo volante, che però non influirà sulla classifica della maglia a punti. Una volta in circuito, di fatto, la tappa dovrebbe iniziare ufficiosamente con i primi attacchi e le prime fughe, anche se sarà quasi impossibile arrivare al traguardo in una frazione così breve e con le squadre dei velocisti schierate per portare il proprio uomo in volata. All’interno dell’ultimo chilometro la famosa ampia chicane ad inserire nel rettilineo d’arrivo che può allungare il plotone: sarà fondamentale farsi trovare già nelle prime posizioni.
Come detto, tutti gli occhi puntati sugli sprinter per il successo di tappa, forse tra i traguardi più prestigiosi dell’intero calendario internazionale per gli uomini-jet. Quando c’è da sviluppare potenza, i nomi più indicati da inizio Tour de France sono quelli di Dylan Groenewegen, Caleb Ewan ed Elia Viviani. L’australiano è sembrato in ottima forma nelle ultime volate ed è l’unico di questo terzetto ad aver già collezionato due vittorie, mentre l’olandese e l’azzurro sono fermi a quota uno a testa. Tra gli altri, piccole chances per corridori come Alexander Kristoff, Michael Matthews, Sonny Colbrelli, Matteo Trentin e André Greipel, senza dimenticare un sempre pericoloso Peter Sagan, che tra questi forse è l’atleta con più possibilità di inserirsi nella lotta per il successo.
a cura di Gianluca Santo per iNBiCi magazine