Una volata perfetta, con uno sprint che ha colto di sorpresa tutti i velocisti presenti in fuga e in lotta per la vittoria, ha consegnato la quarta tappa del Tour Down Under 2023 (Port Willunga – Willunga Township) al francese Bryan Coquard del team Cofidis, grazie anche all’ausilio del connazionale Alexis Renard e dell’azzurro Davide Cimolai che hanno lanciato il velocista nonché proprio compagno di squadra verso il successo. Ottima seconda posizione per Alberto Bettiol (EF-Education Easy Post), terzo il transalpino Hugo Page (Intermarché-Wanty-Circus).
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La tappa, da 135.3 chilometri totali, comincia subito in modo frenetico con continui attacchi (singoli) da parte di diversi corridori che, però, non vanno a buon fine grazie all’ottimo lavoro del plotone con al comando gli uomini della UAE Team Emirates. Ci provano, tra gli altri, l’olandese Taco Van der Hoorn (Intermarché-Wanty-Circus) e l’australiano Simon Clarke (Israel-Premier Tech), ma senza successo. A poco più di 100 km dal traguardo, riescono ad allungare il tedesco Jonas Rutsch (EF-Education Easy Post) e il sudafricano Daryl Impey (Israel-Premier Tech).
Il plotone decide di non reagire all’attacco dei due, lasciandoli soli in fuga (non a caso, è proprio Impey a conquistare punti per la classifica dei velocisti con lo sprint intermedio di Aldinga Beach) ma le intenzioni sono chiare: risalire la china solo nella parte finale, così da preservare le energie per una volata in leggera salita. Di fatto, così è stato: a circa 50 km dal traguardo, il gruppo ha iniziato a spingere per ridurre il distacco da Rutsch e Impey (che aveva superato il minuto) grazie all’azione dei team INEOS Grenadiers, Jayco AlUla e Movistar.
Si viene così a formare a trenta chilometri dal traguardo un corposo gruppo di corridori in fuga, con il tedesco Phil Bauhaus (vincitore della prima tappa, Bahrain-Victorious) e l’australiano Kaden Groves (Alpecin-Deceuninck) a inseguire, con un distacco piuttosto costante, pari a 30″ circa. La gara però è praticamente segnata: il gruppo di testa, formato da differenti team con circa tre corridori ciascuno (tra cui, naturalmente, un velocista da lanciare per la volata finale), proseguirà compatto fino agli ultimi chilometri.
In questo frangente, è Bryan Coquard a sorprendere tutti: trainato da Renard e Cimolai (ottima la strategia della Cofidis), il transalpino sorprende tutti partendo in anticipo, con l’australiano Caleb Ewan (Uni-SA Australia) e il britannico Ethan Hayter (INEOS Grenadiers) che non riescono a tenerne il ritmo, così come l’azzurro Alberto Bettiol e il francese Hugo Page. Coquard, partito al momento giusto, non ha lasciato scampo agli avversari, portando a casa la vittoria davanti (per l’appunto) a Bettiol e Page.
Quarto il francese Paul Penhoet (Groupama-FDJ), quinto il neozelandese Corbin Strong (Israel-Premier Tech), sesto l’australiano Michael Matthews (Team Jayco AlUla) e settimo il transalpino Dorian Godon (AG2R Citroën Team). Completano nell’ordine la top 10 i tedeschi Marius Mayrhofer (Team DSM) e Kim Heiduk (INEOS Grenadiers) e l’australiano Caleb Ewan (UniSA-Australia); undicesimo Hayter, quindicesimo Alessandro Covi (UAE Team Emirates) e ventunesimo Antonio Tiberi (Trek-Segafredo).
L’australiano Jay Vine (UAE Team Emirates, oggi 22esimo) resta il leader della classifica generale con 15″ di vantaggio sui due inseguitori, il britannico Simon Yates (Team Jayco AlUla) e lo spagnolo Pello Bilbao (Bahrain-Victorious); nono l’azzurro Antonio Tiberi (+58″ da Vine).
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