L’ultima grande avventura di Vincenzo Nibali, probabilmente. Lo Squalo è approdato alla Trek-Segafredo con un contratto biennale per provare a lasciare ancora una volta il segno. L’obiettivo dichiarato sono le Olimpiadi di Tokyo, senza dimenticare la volontà di mettersi alla prova nelle classiche Monumento e la possibilità di tornare a vincere un grande giro dopo il Giro d’Italia 2016.
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Il tutto in una squadra che è uscita a dir poco rafforzata dal finale della scorsa stagione, con il successo di Bauke Mollema al Lombardia e soprattuto l’affermazione del rampante Mads Pedersen ai Mondiali in Yorkshire. Con Nibali, sulla carta, si dovrebbe vedere spesso Giulio Ciccone, apprendista del ben più titolato connazionale, in un tandem che fa sognare i tifosi nostrani, con l’abruzzese sempre più concreto con il passare delle stagioni e, compiuti i 25 anni, pronto a fare il grande salto di qualità, magari anche in ottica grandi giri.
Tra gli scalatori, la squadra può contare su corridori del calibro del già citato Mollema e Richie Porte, che ormai sembra lontano parente del corridore che fino a poche stagioni fa dava l’impressione di potersela giocare ad armi pari con Chris Froome: la strana coppia dovrebbe dividersi i gradi di capitano al Tour de France. Considerando anche Antonio Nibali, Skujins ed Elissonde, lo Squalo potrebbe ritrovarsi una formazione all’altezza di accompagnare Vincenzo nel prossimo Giro d’Italia, appuntamento principale della sua prima parte di stagione, con Gianluca Brambilla che potrebbe essere la sua spalla anche nelle tappe più complicate.
Indossando la maglia iridata, Mads Pedersen non potrà che essere l’osservato speciale di tutti nelle Classiche del Nord (Fiandre, dove ha già colto un podio in carriera da giovanissimo, e Roubaix in primis), supportato da corridori come Jasper Stuyven (ottimo passista e discreto velocista) ed Edward Theuns (più velocista che passista).
Nicola Conci, Jacopo Mosca e Matteo Moschetti gli altri italiani nel roster della formazione statunitense ma a forti tinte tricolori.
Articolo a cura di Gianluca Santo per InBici Magazine