Dopo un’indagine durata quasi tre anni, l’UCI (Unione Ciclistica Internazionale) ha annunciato martedì che ha sospeso il presidente della Federazione Ciclistica dell’Afghanistan, Fazli Ahmad Fazli, per 15 mesi per violazioni del Codice Etico dell’UCI.
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Fazli è stato accusato di aver inviato messaggi abusivi e minacciosi agli atleti durante e dopo la massiccia evacuazione dal paese a seguito della presa del potere da parte dei talebani.
L’UCI ha bandito Fazli da tutte le attività legate al ciclismo in base a tre sezioni del Codice Etico dell’UCI: l’Articolo 5, che vieta l’abuso della propria posizione, l’Articolo 6.4 che copre abusi e bullismo, e l’Appendice 1 Articolo 2.1 che vieta gli abusi psicologici.
Allo stesso tempo, l’attivista per i diritti umani Shannon Galpin, che aveva aiutato a fondare la prima squadra femminile di ciclismo in Afghanistan e stava facilitando le evacuazioni, ha appreso che Fazli minacciava di sospendere le licenze delle atlete che mettevano in discussione la sua selezione degli atleti da evacuare.
L’UCI ha anche annunciato la sospensione provvisoria di Gert Vervoort, direttore sportivo della squadra femminile UCI Proximus-Cyclis, per “comportamento inappropriato di natura psicologica e sessuale” sulla base di informazioni fornite da diverse atlete.
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Cicloturismo nelle Colline Romagnole: Un’Avventura su Due RuoteA cura della redazione di Inbici News24
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