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ULTRACYCLING. L’AVVENTURA LIGURE DI ZAMBONI

ULTRACYCLING. L’AVVENTURA LIGURE DI ZAMBONI


Più di 650 chilometri, diecimila metri di dislivello e meno di 33 ore. Sono tre semplicissimi dati che per Valerio Zamboni, ciclista amante delle sfide ultracycling, rappresentano un importante traguardo.

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Sono da poco passate le 20:30 quando, venerdì 12 Marzo, Valerio parte da Ventimiglia per una sfida ambiziosa: percorrere con la sua bicicletta tutto il confine della Liguria. Sostenuto da uno staff preparato, composto da Ivan, Piero e dall’esperto Luca Masini, nonostante le difficoltà e le avversità Valerio riesce a giungere al giro di boa, a La Spezia, e concludere domenica 14 Marzo ritornando al punto di partenza. Due le bici utilizzate, una per le salite dell’andata e una per il ritorno lungo la costa. Tutto questo è stato possibile grazie anche al riconoscimento della WUCA (World UltaCycling Association) e al fatto che Zamboni è stato iscritto ad un evento riconosciuto dal Coni.

Sempre al suo fianco, anche nei momenti più duri, Luca Masini racconta quella che è stata la prima avventura di ultraciclismo da lui seguita in questo 2021: “Valerio non è nuovo a queste imprese, in passato ha partecipato anche a dieci edizioni della Race Cross America, riuscendo a concluderla ben otto volte. In Liguria è andato tutto bene, abbiamo trovato un clima abbastanza ottimale, sole e ogni tanto un po’ di vento. A parte qualche sosta, più che altro per risolvere problemi tecnici e riposare quei pochi minuti, abbiamo seguito il programma”.

“Questa – continua Luca – è stata la prima prova in questo nuovo anno, anche se ho già ricevuto altre sette/otto richieste per ripercorrere il percorso ligure. È un progetto ambizioso che punta anche al riconoscimento ufficiale di un record da parte della WUCA. Ci tengo a diffondere la cultura dell’Ultacycling in Italia, specificando come ci siano due filosofie. Da una parte quella di avere una sorta di scorta tecnica al seguito e dall’altra quella di chi decide di andare da solo, con le borse attaccate alla bici. Ognuno deve essere consapevole delle sue possibilità prima di partire”.

Questo modo di vivere il ciclismo, considerando la cancellazione di molte gare a causa della pandemia, potrebbe diventare nei prossimi mesi una possibile valvola di sfogo o un semplice modo per rimanere in sella. Sempre considerando che per affrontare tali sfide occorre una adeguata preparazione. Cosa che Zamboni con la sua avventura ligure ha voluto trasmettere.

Ora, giusto il tempo di riprendere energie, e poi, Covid e restrizioni permettendo, nei prossimi mesi verranno avviati altri progetti ambiziosi, oltre a continuare con la seconda edizione del GIRODITALIANOSTOP (GINS).

A cura di Davide Pegurri ©Riproduzione Riservata-Copyright© InBici Magazine 

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