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foto antunes federazione portoghese

UN MONDO PORTOGHESE


Nella stessa domenica, lo scorso 5 ottobre, in cui il portoghese João Almeida indossava la maglia rosa al Giro d’Italia (non accadeva dal 1989 quando Acacio Silva si ritrovò per due giorni leader in classifica generale) Amaro Antunes vinceva la sua prima Volta a Portugal.

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Oggi riparte la corsa dopo il giorno di riposo con João Almeida ancora primo (mai nessun suo connazionale ha conservato la maglia per sei giorni e consecutivi come lui) e dopo l’impresa di Ruben Guerreiro che due giorni fa è andato a vincere la tappa di San Salvo – Roccaraso (l’ultima vittoria di un ciclista lusitano fu 31 anni fa, sempre nel 1989 e sempre dello stesso Acacio Silva).

Tornano così alla ribalta sullo scenario internazionale World Tour i ciclisti portoghesi, dopo l’exploit di qualche anno fa di Rui Costa campione del mondo e con alcune  vittorie al Tour de France, mentre in patria già si discute se  João Almeida possa essere il sucessore di Joaquim Agostinho, figura mitica tra gli ’70 e primi ’80 del movimento lusitano e grande protagonista in quella decade al Tour (da ricordare i suoi due terzi posti, rispettivamente nel 1979 e 1979).

Un altro corridore di cui in patria si parla attualmente ed è tornato a correre in Portogallo quest’anno è Amaro Antunes, come già detto, vincitore dell’ultima edizione della Volta a Portugal, giro ciclistico a tappe UCI 2.1 che si svolge generalmente tra la fine di luglio e inizio agosto e che a causa della pandemia è stato spostato dal 27 settembre al 5 ottobre scorso.

Una Edição Especial organizzata dalla federazione ciclistica portoghese dove appunto Antunes, nato in Algarve, è riuscito ad imporsi in una manifestazione che aveva sempre sognato di vincere. «Tutte le notti durante la Volta confidavo nella vittoria finale, era un segreto che non ho mai confessato a nessuno, nemmeno a miei compagni di squadra della W52-FC Porto», ha dichiarato alla stampa lusitana qualche giorno fa il corridore algarviano.

Nel 2008 Antunes vinse la Volta a Portugal juniores e negli anni succcessivi si confermò uno dei ciclisti portoghesi più promettenti, dando spettacolo a un’edizione della Volta a Algarve insieme a Contador e affermandosi in altre competizioni, nel 2017 ad esempio, un anno importante che lo vide trionfare al Trofeo Joaquim Agostinho e vincere la sua prima tappa alla Volta a Portugal.

Poi tentò il salto nel 2018 con la CCC Development Team poi nel 2019 CCC Team, partecipando anche a un Giro d’Italia lo scorso anno, piazzandosi  54º in classifica generale al termine della competizione. A trent’anni Antunes ha trovato la sua dimensione definitiva in patria, a cercare di far conoscere il ciclismo portoghese ai massimi livelli ci penserà ora e già ci sta pensando João Almeida e che si spera a Caldas da Rainha, dove è nato, e in tutto il Portogallo, non sia solo una meteora passegera di questo Giro d’Italia 2020 ma un nuovo campione che possa affermarsi sempre di più nei prossimi anni.

a cura di Daniele Coltrinari per iNBiCi Magazine

Daniele Coltrinari, giornalista e scrittore, segue la Volta a Portugal dal 2013, suiveur del giro ciclistico lusitano, è autore di C’era una Volta in Portogallo (Tuga Edizioni, 2016), un libro che racconta le storie e le avventure della Volta, un evento culturale, oltre che sportivo, amato e atteso ogni anno dai portoghesi.

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