Dal 18 al 25 Gennaio 2025 in Costa Blanca
Pedala con Riccardo Magrini, Luca Gregorio e Wladimir Belli
i commentatori del cisclimo su Eurosport Italia
Scopri di più
Le ruote Ursus? Quest’anno ci corrono i professionisti del Team Total Energies, giusto per nominare la compagine di ambito professionistico “road” più blasonata equipaggiata con le ruote prodotte dalla storica azienda italiana di Rosà, Vicenza.
Per i prof – e in genere per tutti gli agonisti che sull’altare della prestazione non sono disposti a scendere a compromessi con il prezzo – l’azienda veneta mette a disposizione la famiglia Miura TR, per tubolare o ancora la famiglia Miura TC, ovvero tubeless ready. In realtà nella gamma del marchio veneto, il 2021 ha visto arrivare un’interessante new-entry, con caratteristiche prestazionali comunque superiori, sempre con un cerchio full carbon, ma con un prezzo molto appetibile.
Ci riferiamo alla serie Miura C Disc, a sua volta declinata in due altezza di cerchio, da 50 e da 37 millimetri (Miura C50 Disc e Miura C37 Disc). Noi di InBici abbiamo avuto la possibilità di testare la prima, la alto profilo da “50”, che nella prova che vi raccontiamo nel video vedrete essere un set che ha tutto quel che un amatore di livello evoluto potrebbe oggi chiedere da un set con un’indole “racing” (cerchio in carbonio, compatibilità tubeless, predisposizione “disco” e peso contenuto), ma tutto questo con un prezzo davvero interessante, solo di poco superiore ai mille euro (1180 euro per questa C50, 1100 euro per la C37).
Abbiamo testato il set “gommandolo” con un paio di esclusive coperture tubeless ready Hutchinson Fusion5 Limited Edition da 28 mm, alle quali dedicheremo un test apposito a breve.
Comuni sia alle C50 Disc che alle C37 Disc sono sia la costruzione sia il dimensionamento in larghezza del cerchio, con uno sviluppo esterno/esterno di 24 millimetri e un canale interno da 17 millimetri. La differenza è che il profilo da 37 millimetri rende la “C37” più adatta per gli scalatori, gli scattisti o in genere coloro che ricercano un set agile a maneggevole in tutte le condizioni, mentre nel caso della “C50” che abbiamo provato la destinazione è preferibilmente per i ciclisti che affrontano tratti asfaltati pianeggianti, aprendo magari la strada a volate o sprint finali.
Il peso? In realtà anche questo è molto contenuto se messo in relazione con il profilo alto del cerchio, e soprattutto se lo si considera nel suo rapporto con il prezzo di soli 1180 euro la coppia: a ben vedere si tratta di un costo di gran lunga inferiore a quel che mediamente serve per dotarsi oggi di un set in carbonio ad alto profilo, tubeless-ready, “disc” e che magari alla fine pesi solo un paio di etti in meno rispetto a questo… La pesa sulla nostra bilancia elettronica, appunto, ha fatto segnare 900 grammi per la posteriore e 800 per l’anteriore.
Al profilo alto e aerodinamico del cerchio in carbonio alto 50 millimetri le C50 accoppiano raggi in acciaio Sapim con testa curva (24 sia per l’anteriore che per la posteriore) con classico montaggio incrociato (in seconda) e nippli esterni in ottone autobloccanti. In pratica, si tratta di caratteristiche che aggiungono estrema praticità e versatilità a questo set che in prova si è rilevato adatto ad affrontare qualsiasi percorso, non soltanto quelli veloci e pianeggianti.
Infine i mozzi, anche questi di produzione Ursus: sono i nuovi RD30, con corpo in alluminio Ergal lavorato al CNC e scorrimenti interni identici a quelli impiegati sui set Ursus di fascia superiore, ovvero quelli della famiglia Miura TR e TC. Tra l’altro, per chi volesse un livello di scorrevolezza ancora superiore, è prevista l’opzione di cuscinetti Ceramic Speed, diversi dagli SKF previsti di serie.
La compatibilità del corpetto è Shimano, XDR e Campagnolo, mentre lo standard di fissaggio rotore è Centerlock.
Ulteriori informazioni: Ursus
a cura di Maurizio Coccia ©Riproduzione Riservata-Copyright© InBici Magazine