IMOLA – “Tutti mi chiedono: ma sei sicura? Forse è troppo presto ritirarsi a 31 anni: non dovresti pensarci su? Ma io sono sicura: nel 2021, dopo i Giochi Olimpici, mi ritirerò”. Anna Van der Breggen vuole portare avanti fino alla fine la sua scelta. Nonostante le due maglie iridate conquistate nella rassegna mondiale di Imola, sia a cronometro che nella gara in linea, l’olandese non continuerà a gareggiare, e si ritirerà al termine della più importante competizione mondiale, i Giochi Olimpici.
Una scelta che, sotto un certo punto di vista, ricorda quella fatta da Fabian Cancellara, che aveva visto proprio i Giochi Olimpici l’occasione perfetta per lasciare il ciclismo agonistico. Anna Van der Breggen è la regina incontrastata del regno Orange: due maglie iridate, la doppietta quest’oggi con Annemiek Van Vleuten che si è piazzata seconda e una stagione che, fino ad oggi, è davvero da favola. “Con la squadra avevamo pianificato di fare un’azione al penultimo giro – ha spiegato la Van der Breggen, già iridata in linea a Innsbruck 2018 – e tutto è andato come programmato. Sono stata da sola in testa per 42 km e non ho mai capito, fino alla fine, se quello poteva essere il momento giusto per attaccare. Non esiste mai un momento giusto e uno sbagliato: quando attacchi, non sai mai come finirà la tua azione”.
Nella conferenza stampa post gara assumono grande rilievo anche le parole di Annemiek Van Vleuten, la quale ha cercato di dare una spiegazione alla grande e netta supremazia dell’Olanda rispetto a tutte le altre nazionali femminili: “Credo che in Olanda ci sia molta più emancipazione tra le donne, ed è questo che riesce a farci fare la differenza. Vedo che in altre nazioni, ad esempio, le ragazze aspettano ancora i piani di allenamento, non prendono iniziative autonome: noi, sotto questo punto di vista, siamo più libere, e possiamo comportarci come delle vere professioniste a tutti gli effetti”.
A cura di Carlo Gugliotta, inviato ai mondiali di Imola per InBici Magazine