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“VI RACCONTO LA MIA GREEN FONDO PAOLO BETTINI”


L’atmosfera familiare di Pomarance e della Granfondo della Geotermia mi accoglie nuovamente: oramai qui sono di casa e ci torno sempre con piacere.

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2 date disponibili: dal 18 al 25 Gennaio e dal 15 al 22 Febbraio
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È la 22° edizione, un numero che fa di questa manifestazione, da qualche anno intitolata al campione olimpico e mondiale Paolo Bettini, la vera decana tra le granfondo toscane. Per me, presente già nel 1998 alla prima edizione, è la 17° partecipazione.

Vista la vicinanza, per una volta si può fare la gara in giornata, risparmiando una trasferta. Arrivo a Pomarance di buon’ora, con tutto il team.

La mattinata si presenta grigia e piovigginosa. Al raduno di partenza vedo molti musi lunghi tra chi è incerto se partire o meno. Le strade saranno scivolose e ci sarà da fare molta attenzione. Ma gli unici dubbi che mi riguardano sono su come vestirmi per la gara. Come al solito opto per un’opzione più leggera, anche se devo coprire le mie martoriate ginocchia che soffrono freddo e umidità.

La pioggia concede una tregua durante l’attesa in griglia, dove tornano i sorrisi e dove irrompe la voce calda ed entusiasta dello speaker Daniel Guidi, che carica il gruppone nell’attesa del via.

Nel frattempo, arriva sulla linea di partenza Paolo Bettini con gli amici e i compagni di una vita, tra cui si riconoscono Luca Paolini e l’ex campionessa italiana Silvia Parietti, cui sarà intitolata la Freccia Geotermica, l’altra manifestazione che si terrà sempre qui il prossimo mese di ottobre.

L’avvio è più tranquillo del solito: le strade bagnate inducono alla prudenza anche i ciclisti più esasperati. Sulla prima salita verso Montecerboli cerco di trovare il mio passo, mentre vedo sfilare i miei compagni di squadra, oggi tutti in grande spolvero. Superata la dura rampa di Larderello ci immergiamo nel mondo geotermico, vera ricchezza per questa zona, con i suoi soffioni e le sue condotte. Adesso l’altimetria concede una tregua.

Nei saliscendi verso Serrazzano formiamo un bel gruppo. Purtroppo, la pioggia ricomincia a cadere decisa, rendendo complicata la lunga discesa verso valle. Il tratto di pianura che segue, che affronto in scia in un gruppo molto folto dove riconosco Annalisa e Claudia in lotta per il podio femminile, mi permette di recuperare e alimentarmi nonostante l’andatura elevata.

La salita di Montecatini Val di Cecina è molto bella con pendenze dolci che permettono di spingere. Qui sono la lunghezza e il ritmo imposto in testa al gruppo a creare le difficoltà. A metà ascesa mi ritrovo piacevolmente con gli amici Luca Bortolami e Roberto Petri, compagni di tante avventure nelle granfondo e con cui farò tutto il resto della gara. Bastano due parole per incoraggiarci a vicenda e mettersi d’accordo per proseguire assieme sul percorso lungo. Prudenzialmente ci sfiliamo sulle dure rampe del Cerreto e della salita che ci riporta a Pomarance: qui chi fa il percorso medio porrà fine alle sue fatiche e la tentazione di fermarsi è molto alta. Non per noi.

Prendiamo al volo il sacco del rifornimento, altra bella peculiarità di questa granfondo, e ci lanciamo nel duro anello finale che si dipana nuovamente nell’area geotermica. Salite e discese si susseguono senza soluzione di continuità, ma assieme alla temperatura cresce anche l’umore. Le fumarole di Sasso Pisano sono sempre un bello spettacolo da godere, così come la vista sul borgo storico. La fatica si sente appena, mentre riprendiamo alcuni ciclisti staccati dai gruppi che ci precedono, tra cui l’amico Roberto Martellini tornato al ciclismo dopo una bella parentesi nel triathlon.

foto credit PlayFull

Anche gli ultimi chilometri non ci fanno dissotterrare l’ascia di guerra e restiamo compatti fino all’arrivo, che tagliamo col sorriso, accompagnati dalla voce dell’instancabile Daniel Guidi.

Giusto un attimo per alimentarmi al ricco ristoro dell’arrivo e poi via verso le docce, dove ritroverò i miei compagni, soddisfatti per l’ottima prestazione. Spero di poter crescere di condizione per vederli più a lungo anche in gara. In ogni caso, anche oggi, ci siamo divertiti.

Michele Bazzani

 

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