Si apre nel segno di Primoz Roglic la Vuelta a España 2021.
Tutto come previsto, la legge del più forte: era il favoritissimo per il successo della cronometro iniziale e non ha tradito le aspettative portandosi a casa il successo e la prima Maglia Roja, lui che va a caccia del terzo trionfo consecutivo in terra iberica (già in bacheca i titoli del 2019 e 2020).
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Il tracciato della prova, benché estremamente breve (7,1 chilometri in quel di Burgos), si è rivelato tutt’altro che banale. Al suo interno, infatti, presente anche un GPM di terza categoria, vale a dire l’Alto del Castillo, 2,1 chilometri al 3,4%. Diverse parti tecniche, con curve e strade strette. Una gara molto complicata.
8:32.98 alla velocità media di 49.827 km/h per il campione olimpico della specialità, che si dimostra già in grandissimo stato di forma. Dopo il quinto parziale all’intermedio lo sloveno della Jumbo-Visma ha aumentato i giri, soprattutto nella fase pianeggiante, andando a stampare di gran lunga il miglior tempo. Per Roglic già importante guadagno su tutti i rivali in classifica generale.
Seconda posizione a sorpresa per l’iberico Alex Aranburu (Astana – Premier Tech), per lunghi tratti al comando della corsa, e staccato di soli 5”. Terzo un altro sloveno, Jan Tratnik (Bahrain – Victorious). Completano la top-5 Tom Scully (EF Education – Nippo) e Josef Černý (Deceuninck – Quick Step).
In casa Italia da sottolineare la prestazione di Andrea Bagioli (Deceuninck – Quick Step), addirittura settimo e primo tra i giovani. 22mo Damiano Caruso, 44mo Giulio Ciccone, gli uomini azzurri più attesi per la classifica generale.
Tra i papabili corridori verso il podio finale, chi limita al meglio i danni è Aleksandr Vlasov, decimo a 13”. Più lontani i due della Ineos Grenadiers: Richard Carapaz ed Egan Bernal, praticamente appaiati ad oltre 25”.
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