Quando va in fuga, spesso e volentieri è devastante. Solo nove vittorie in carriera, ma arriva subito la tripletta tra Giro, Tour e adesso Vuelta a España. Lennard Kamna trionfa nella nona tappa: il teutonico si impone in cima a Collado de la Cruz de Caravaca, nella giornata che anticipa il giorno di riposo.
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Resta in Maglia Rossa Sepp Kuss, ma c’è stato un finale folle deciso dalla giuria: un tratto di 50 metri era leggermente bagnato dal fango sul traguardo e l’organizzazione ha scelto di neutralizzare completamente sia la questione abbuoni che i tempi negli ultimi due chilometri. Qualcosa di veramente clamoroso e mai visto.
Prima parte di gara entusiasmante con il vento laterale che si è fatto sentire e il gruppo che si è rotto in più tronconi a causa dei ventagli, con Remco Evenepoel protagonista. Jumbo-Visma a gestire la situazione e plotone che si è ricompattato successivamente. Da lì è partita la fuga di giornata, con otto uomini all’attacco: Amanuel Ghebreigzabhier (Lidl-Trek), Lennard Kämna (BORA-hansgrohe), Jonathan Klever Caicedo (EF Education-EasyPost), Matteo Sobrero (Team Jayco AlUla), Chris Hamilton (Team dsm – firmenich), Ruben Fernandez (Cofidis), Jon Barrenetxea (Caja Rural-Seguros RGA) e Daniel Navarro (Burgos-BH).
Sembrava essere tutto chiuso, con il drappello davanti che ha guadagnato oltre 8′, invece nuovamente le folate di vento ad infiammare la corsa: scenario simile a quello precedente con Evenepoel ad accendere la miccia, ventagli, gruppo frantumato con tutti i big davanti. Ad inseguire Lenny Martinez con la Groupama-FDJ, pericolo scampato per il francese rientrato a circa 50 km dal traguardo. Ancora calma piatta, nuovo vantaggio per i fuggitivi che si sono andati a giocare la tappa.
Sull’ascesa conclusiva Kamna, da super favorito, non ha mancato l’obiettivo: scatti sin dalle prime rampe e margine netto per staccare tutti i rivali. Il teutonico ha esultato in solitaria beffando l’azzurro Matteo Sobrero, comunque eccellente secondo. Terzo Hamilton.
Nel plotone un leggero allungo di Joao Almeida con Aleksandr Vlasov, risponde Primoz Roglic ma non c’è neanche il tempo per vedere la battaglia vista la neutralizzazione.
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