Alla fine, vincono sempre e soltanto loro. La UAE Team Emirates prende la prima maglia roja della Vuelta a España 2024 grazie alla straordinaria prestazione di Brandon McNulty. L’americano spunta fuori nella lotta di pochi secondi che ha reso la cronometro d’apertura della corsa a tappe spagnola davvero avvincente. Per lo statunitense è il quattordicesimo successo in carriera, la quinta arrivata in una prova contro il tempo.
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Un battesimo di fuoco per la Vuelta, che per la quinta volta nella storia è partita dall’estero. La cornice paesaggistica di Lisbona è stata meravigliosa, con McNulty in grado di percorrere i dodici chilometri in 12’35″28, tenendo una velocità media di 57.197 km/h. Alla fine sono in cinque racchiusi in sette secondi, e l’ultimo è Edoardo Affini. L’azzurro è stato in testa a lungo, ha sognato quando Joshua Tarling è finito dietro per 28 millesimi, ma poi si è dovuto arrendere ai fuochi d’artificio degli ultimi partenti, forse anche favoriti da un calo del vento. Per la UAE Team Emirates la maglia del simbolo del primato è ormai un habitue, anche se oggi è spuntato fuori un nome a sorpresa.
“Non mi aspettavo assolutamente di vincere. – esordisce lo statunitense ai microfoni nel post tappa – Speravo potesse essere una buona giornata, ma certo non di arrivare a questo risultato“. McNulty poi passa ad analizzare le condizioni in cui si è svolta la cronometro: “Le gambe erano ottime nonostante il vento. Sapevo di poter fare comunque una buona prestazione. Oggi erano dodici minuti di prova, non c’era troppo da gestire“.
“Sono partito forte, ho dato tutto quello avevo fin dall’inizio e alla fine è stato sufficiente“, è la schietta e lucida disamina dell’americano. Chiosa riservata alla cronometro olimpica e agli auspici per questa Vuelta: “Per me è stata una gara molto dura, c’erano corridori fortissimi. Sapevo che sarebbe stato difficilissimo salire sul podio, ci speravo ma alla fine non è successo. In questa Vuelta siamo una squadra fortissima, vogliamo divertirci ma siamo qui per i nostri due leader Joao Almeida e Adam Yates“.
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Arabba: La Perla delle Dolomiti per il CicloturismoA cura della redazione di Inbici News24 e OA Sport
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