Alla vigilia della Vuelta a España 2023, abbiamo raggiunto telefonicamente l’ex professionista e oggi al commento tecnico della RAI Stefano Garzelli: “Mi aspetto una Vuelta molto dura, penso che sia più dura degli ultimi vent’anni. Quest’anno siccome arriva dopo i Mondiali l’hanno fatta veramente tosta, a differenza di quando era pre-Mondiale che gli organizzatori cercavano di farla un po’ più leggera per gestire la situazione per chi voleva preparare al meglio la rassegna iridata“.
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Ti aspetti un Vingegaard pimpante come al Tour oppure la forma non sarà la stessa?
“Anche se non sarà la stessa forma, sarà difficile batterlo: al Tour volava. Sarà molto interessante vedere come la gestiranno in casa Jumbo-Visma con Roglic, non sarà semplice”.
Un corridore come Vingegaard ti aspetti che possa fare da gregario a Roglic?
“Assolutamente no, sarà la strada poi a parlare ma se Vingegaard è alla Vuelta vuol dire che ha l’obiettivo di vincerla. Se la Jumbo dovesse vincere la corsa spagnola sarebbe l’unica squadra al mondo ad aver vinto tutti e tre i Grandi Giri nella stessa stagione”.
Le cronometro rendono Evenepoel favorito, oppure le tante montagne potrebbero penalizzarlo?
“La crono è abbastanza corta, può provare a guadagnare qualcosa, ma anche Vingegaard e Roglic non vanno piano. Lo scorso anno Evenepoel ha vinto la Vuelta, ma era più blanda sopratutto nell’ultima settimana”.
Qual è il tuo podio della Vuelta?
“Vingegaard e Roglic sono capaci di arrivare entrambi sul podio. Poi ci sono Evenepoel, Thomas, Mas, Vlasov, ma anche Ayuso e Almeida. È una Vuelta aperta per il terzo posto”.
Ayuso può vincere la Vuelta?
“A me piace tantissimo come corridore, lo conosco da quando è giovanissimo. Dovrà confermarsi e chiaramente è la parte più difficile, nonostante abbia fatto un’ottima stagione, anche se con un inizio non semplice”.
Zana può fare classifica o sarà un battitore libero come al Giro?
“Penso che sarà un battitore libero, sono circa una decina i corridori che possono lottare per il podio. Inizialmente può provare a fare classifica, ma secondo me gli conviene andare per qualche tappa e magari provarci il prossimo anno con un po’ più di esperienza. È anche vero che la Vuelta è una corsa di fine stagione e quindi potrebbe anche mettersi alla prova soprattutto per valutare la tenuta in vista dei prossimi anni”.
Chi sarà il miglior italiano in classifica generale?
“Non è semplice, forze Zana ma è difficile trovare – oggi – un nome dei nostri per la classifica generale in un Grande Giro. È un peccato e credo che ci vorrà ancora del tempo, vedremo anche Battistella e Tiberi, ma li vedo più per le tappe”.
Cosa ti aspetti da Ganna?
“Sarà molto utile a Thomas, Ganna punterà poi sicuramente alla cronometro e magari proverà a centrare un successo di tappa: non ce ne sono molte, ma ci sono un paio di frazioni nervose che possono essere adatte a lui; ma non dimentichiamoci che Pippo arriva da un Mondiale intenso tra la cronometro e la pista”.
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