Mancano ormai poche ore alla partenza della 77° edizione del terzo Grande Giro a tappe della stagione, che quest’anno scatta dai Paesi Bassi. Non è la prima volta che la Vuelta parte da queste parti: già nel 2009 il teatro della “Grande Salida” fu il circuito automobilistico di Assen, e per l’anno 2022 la città sede del via è Utrecht. La Israel – Premier Tech è già ormai a ranghi completi in Olanda, capitanata da Michael Woods, Chris Froome ed Itamar Einhorn, i quali nella giornata di mercoledì hanno risposto alle domande dei giornalisti.
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La squadra israeliana concorre per grandi obiettivi alla Vuelta 2022: a caccia di tappe con attaccanti del calibro di Alessandro De Marchi, Daryl Impey, Carl Hagen, Patrick Bevin ed Omer Goldstein, oppure in volata negli sprint di Itamar Einhorn e sulle numerose grandi salite grazie a Michael Woods e Chris Froome. Sia il canadese che il britannico nato a Nairobi (Kenya) sono stati vittime del Covid nelle ultime settimane, e le conseguenze sono state pesanti: “Ho avuto sintomi per circa dieci giorni” – ha detto Froome – “le difficoltà ad allenarmi sono state molte e c’è voluto più tempo del previsto per tornare ad avere una preparazione adeguata per essere qui alla Vuelta, lavorando duramente negli ultimi dieci giorni”.
Michael Woods ha le idee chiare: “In questa edizione curerò la classifica generale, come d’accordo con lo staff tecnico. E’ un grande obiettivo, credo che la Vuelta sia la mia grande corsa a tappe preferita, la affronto per la quarta volta nella mia carriera ed ho già vinto due frazioni in passato. Ci sono tanti arrivi in salita che mi possono permettere di recuperare l’eventuale tempo perso nella cronometro a squadre di apertura qui a Utrecht ed in quella individuale ad Alicante il decimo giorno di corsa”. L’atleta canadese, già medaglia di bronzo ai Campionati del Mondo 2018 a Innsbruck, ha già in mente quale sia la tappa da segnare sul calendario, la nona: “E’ durissima, soprattutto l’ultima salita. Ci sono quattro GPM di prima categoria in 171 km ma quello finale è tremendo, con rampe di garage fino a oltre il 20% di pendenza massima. Metterà a dura prova tutti quanti noi”.
Emozionato è Chris Froome: “Sono felice di poter essere alla Vuelta, il pubblico spagnolo è molto affezionato e caloroso, c’è una startlist brutale, con molti contendenti che l’hanno già vinta ed altri candidati alla classifica generale che vorrebbero vincerla per la prima volta. E’ una gara speciale per me, l’ho vinta due volte, nel 2011 e nel 2017, e poi sono arrivato secondo in altre due edizioni. Inoltre partiamo da Utrecht, una città per la quale ho solamente bellissimi ricordi: da qui partì il primo dei miei tre Tour de France consecutivi vinti”.
Itamar Einhorn sarà l’uomo delle volate per la Israel – Premier Tech ed è reduce dal 13° posto al Campionato Europeo su strada vinto da Fabio Jakobsen: “La squadra che partecipa alla Vuelta è forte e competitiva. Sarà principalmente attrezzata per aiutare Michael Woods nella Classifica Generale, mentre io cercherò di sfruttare le mie chance nelle tappe di pianura e allo sprint puntando ad ottenere un risultato importante. Adesso mi sento bene, ho avuto il Covid a inizio anno ed è stato necessario un periodo di stop per guarire e per tornare in forma. Mi giocherò ogni chance, con un po’ di fortuna e nell’insieme penso che ci siano buone possibilità di fare bene”.
La partenza della Vuelta è in programma venerdì 19 agosto con una cronosquadre a Utrecht e la corsa resterà in Olanda fino a domenica, dove sono in programma altre due tappe dedicate agli sprinter, la S’Hertogenbosch – Utrecht e la Breda – Breda. Lunedì c’è il primo giorno di riposo e si ripartirà dai Paesi Baschi. Dopo sette tappe con arrivo in salita e ventuno complessive, la corsa si concluderà a Madrid domenica 11 settembre.
A cura di Andrea Giorgini Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata